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Amare il nostro corpo: una riunione

Aggiornamento: 15 lug

«E dissi al mio corpo, dolcemente: “Voglio essere tua amica.”Lui fece un lungo respiro e rispose: “È tutta la vita che ti aspetto”.— Nayyirah Waheed

Arriva un momento in cui anche la donna più realizzata si rende conto che qualcosa di essenziale è rimasto indietro.


È successo anche a me, alla vigilia di un ritiro che avevo preparato con cura e amore qualche settimana fa.


Lo spazio era pronto, le donne erano pronte, tutto era al suo posto—tranne me.Il mio corpo ha detto, senza mezzi termini: stop.Non con un sussurro, ma con un blocco totale.Stavo troppo male per guidare, parlare, persino muovermi.Il ritiro è stato rimandato.


È stato brutale. Ed è stato sacro.


Nel silenzio che è seguito, ho affrontato qualcosa che evitavo da tempo:il mio corpo non solo come un contenitore per tutto ciò che realizzo—ma come una partner.Eh si, l’avevo abbandonata troppe volte.

Donne realizzate e multitasking—come te?—sanno come andare avanti, a tutti i costi.Hai supportato famiglie, aziende, comunità.Hai eccelso, nutrito, guidato.E spesso, tutto questo ha avuto un prezzo.Da qualche parte lungo il cammino, il corpo diventa o un progetto o un problema—gestito, zittito, ignorato.


Finché non parla.


E quando lo fa, raramente è comodo—ma è sempre saggio.


Per me, la guarigione ha significato molto più del semplice riposo fisico.È diventata un nuovo orientamento:

  • Fermarmi tra una cliente e l’altra—non per controllare le email, ma per respirare.

  • Scegliere un bagno caldo al posto di una riunione in più.

  • Lasciare che contino meno cose—e che quelle che contano, contino davvero.

  • Ascoltare, non scavalcare le sensazioni


E in questo ritorno dolce, è emersa una domanda:


Cosa significa davvero essere amica del proprio corpo, adesso?


Non come idea astratta, ma come una devozione quotidiana, concreta e vissuta.

 

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Ecco alcuni modi gentili e radicati per cominciare:

 

  1. Chiedi prima di agire. Ogni mattina, fermati: Di cosa hai bisogno oggi, amore mio?

  2. Cammina senza uno scopo. Lascia che il movimento sia piacere, non prestazione.

  3. Crea uno spazio sacro di quiete. Non solo riposo—un vero santuario, protetto.

  4. Nutriti senza anestetizzarti. Mangia con rispetto, non con senso di colpa.

  5. Toccati con gratitudine. Olio, calore, mani—spazio al piacere.

  6. Parla come una amante. E se ogni parola che dici al tuo corpo lo modellasse?

 

Non si tratta di aggiustare.

Si tratta di ritornare.

A una parte di te che forse hai messo da parte per troppo tempo.


Il tuo corpo ti ha sempre aspettata—per la tua amicizia, il tuo ascolto, il tuo amore.


Una Pratica Sacra


Se ti senti pronta a riconnetterti in modo semplice ma potente, ecco una pratica che ti invito a fare oggi:


Non su un dispositivo. Su carta. Con la tua mano.

  1. Scegli un luogo tranquillo—rendilo bello, come puoi.

  2. Scrivi i numeri da 1 a 10 su una pagina.

  3. Completa questa frase dieci volte:


“Una cosa che amo del mio corpo è…”

Potrebbe sembrarti strano o toccarti profondamente. Resta con ciò che emerge. Lascia che la verità venga in superficie.


Ecco cosa ho scritto oggi:


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  1. Una cosa che amo del mio corpo è… come mi sostiene dopo un pianto profondo.

  2. Una cosa che amo del mio corpo… è il modo in cui si ammorbidisce quando cammino vicino al mare.

  3. Una cosa che amo del mio corpo è… come si apre quando danzo da sola.

  4. Una cosa che amo del mio corpo… è la forza della mia schiena—letteralmente e metaforicamente.

  5. Una cosa che amo del mio corpo… è come dice “no” quando ho detto “sì” troppe volte.

  6. Una cosa che amo del mio corpo… è la sua resistenza quando il cuore si spezza.

  7. Una cosa che amo del mio corpo… è come risponde al tocco, ancora oggi.

  8. Una cosa che amo del mio corpo… è la sua saggezza— la verità nella mia pancia.

  9. Una cosa che amo del mio corpo… è come ancora riesce a sorprendermi con picchi di gioia.

  10. Una cosa che amo del mio corpo… è la sua devozione alla amia vita—è ancora qui!


Meriti di sentirti di nuovo a casa in te stessa.

Non perché tutto sia perfetto.

Ma perché hai finalmente ricordato: il tuo corpo non è un peso.

È la tua alleata.Il tuo specchio.La tua amica più antica.


Che la riconnessione abbia inizio.


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