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Senza reggiseno: Libertà o Trasgressione?

Aggiornamento: 15 lug

Una riflessione su corpo, cultura e scelta consapevole

Recentemente, una mia cliente—una giovane donna sensibile, intelligente, impegnata in un profondo percorso di riconnessione—è tornata in Italia dopo aver trascorso alcuni mesi a Bali.


Durante una visita alla madre, si è sentita rivolgere un commento che l’ha colpita profondamente:


“Non indossare il reggiseno ti fa sembrare una donna senza morale (ehm... piu’ o meno queste le parole...).”


Parole dure.

Pronunciate con un tono che portava con sé ben più di un’opinione personale.


Echeggiavano generazioni di condizionamenti: modestia, controllo, apparenza.


Un messaggio tramandato attraverso cultura e sangue—dove il corpo di una donna deve essere gestito, coperto, rispettabile.


Eppure, durante il suo tempo a Bali, qualcosa è cambiato.

Ha smesso di indossare il reggiseno.

Non per ribellione. Non per attirare attenzione.

Ma perché il suo corpo glielo ha chiesto.


Nel clima caldo e sensuale, immersa in ritmi più lenti e in un senso di agio, ha fatto esperienza di una verità diversa.


Un conforto. Una libertà. Un ritorno.


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Il corpo come spazio di sovranità


Nel nostro lavoro insieme, torniamo spesso a questa domanda:


“Sto scegliendo davvero io… o sto solo evitando il giudizio?”


La sua decisione di non indossare il reggiseno è diventata qualcosa di più che una scelta fisica. 


È diventata un’affermazione—di autonomia, intimità e verità.


Un modo di ascoltare il corpo invece di modellarlo per compiacere un’idea altrui di accettabilità.


Ma tornare a casa ha riacceso emozioni profonde e familiari:Senso di colpa. Vergogna.Quel vecchio dolore del sentirsi “troppo” o “non abbastanza”.


Questa tensione è qualcosa che vedo riemergere spesso anche nelle donne che attraversano transizioni di mezza età.

Soprattutto in chi si muove tra culture diverse, ruoli differenti, o attraverso fasi di risveglio interiore.



Cosa dice la scienza—e cosa sa il corpo


Ci sono, ovviamente, considerazioni fisiologiche valide.


Possibili benefici dell’indossare un reggiseno:

  • Supporto fisico, soprattutto per seni più abbondanti o durante l’attività fisica

  • Prevenzione di fastidi muscolari o articolari

  • Una sensazione di comfort o professionalità in certi contesti

Possibili svantaggi:

  • I reggiseni mal calibrati possono limitare la circolazione o il flusso linfatico

  • Indossarlo per abitudine può ridurre la consapevolezza corporea

  • Può rinforzare vergogna interiorizzata o disagio verso la forma naturale

Donne che scelgono di non indossare più il reggiseno spesso riportano:

  • Maggiore tonicità del petto e senso di libertà

  • Aumento della sensibilità e connessione sensoriale

  • Una sensazione di riprendersi qualcosa che non doveva mai essere nascosto


Ma qui non si tratta di giusto o sbagliato.

Si tratta di scelta.


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Non si tratta del reggiseno. Si tratta di libertà interiore.


Questa conversazione non riguarda davvero la biancheria intima 😄.

Riguarda la sovranità—riscrivere il nostro rapporto con il corpo, un gesto consapevole alla volta.


Per la mia cliente, il reggiseno è diventato un simbolo:


  • Da un lato, della sicurezza e dell’approvazione ereditata

  • Dall’altro, dell’emergere di un sé più vero—libero, allineato, vivo


Nei nostri incontri, abbiamo fatto spazio a entrambe le cose:


  • Al dolore di essere giudicata da qualcuno tanto amato

  • E all’euforia di scoprire la verità del suo corpo, senza filtri

Essere donna non dovrebbe mai significare scegliere tra rispetto e autenticità


Ciò che auguro a lei—e a ogni donna—è questo:


Che il tuo rapporto con il corpo torni a essere sacro.

Che ogni gesto—anche il più silenzioso e privato—sia un ritorno a te.


Che si possa passare dal chiedersi

“Cosa penseranno di me?”

al domandarsi

“Cosa sento davvero?”



🌿 Pronta a riconnetterti con la saggezza del tuo corpo?


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Se questo messaggio ha risuonato dentro di te… se il tuo corpo ha sussurrato un sì mentre leggevi… ti invito a fare il prossimo passo.


✨ Unisciti a me a Bali per il ritiro "Soulful Living Retreat & Adventure"—un viaggio sacro pensato per donne pronte a rallentare, ascoltarsi profondamente e tornare a casa, dentro se stesse.


Non è una fuga turistica. È un’esperienza di viaggio dell’anima:

  • Radicata nelle tradizioni balinesi

  • Accolta in spazi sacri

  • Guidata da azione consapevole e riposo intenzionale

Se l’idea di esplorare la saggezza del tuo corpo immersa nella natura, nel lavoro profondo e nella sorellanza consapevole ti emoziona—questa è la tua chiamata.


🌺 Posti limitati.

Parliamone e scopriamo se questo viaggio fa per te.


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